Cambodia Rice Federation. Incontro con una delegazione della Ue a seguito delle perduranti proteste dell'Italia contro il riso cambogiano esente da dazi all'importazione.
28-03-2015
Riso della Cambogia, continuano le proteste dell'Italia
La Cambodia Rice Federation ha incontrato una delegazione Ue il 19 Marzo u.s. per dibattere le perduranti proteste dei risicoltori italiani contro il riso della Cambogia che, esente da dazi di importazione, è accusato di essere venduto sotto prezzo.
Scopo dell'incontro era anche illustrare alla delegazione Ue il mercato del riso cambogiano consentendo una migliore informazione per rispondere alle proteste dell'Italia.
Proteste quanto mai prive di fondamento visto che il riso della Cambogia esportato in Europa è prevalentemente del tipo fragrant, totalmente differente dalle varietà di riso bianco prodotto in Italia e pertanto non concorrente di quest'ultimo.
La delegazione Ue pare aver colto le caratteristiche del riso cambogiano, totalmente differente rispetto a quello coltivato in Italia e pertanto le facilitazioni all'export dovrebbero essere mantenute.
Da molti mesi l'Italia richiede periodicamente alla Ue che il riso della Cambogia venga depennato dal protocollo Ebs che garantisce importazioni prive di dazi.
Le accuse dei risicoltori italiani vertevano sulla considerazione che le accresciute importazioni di riso della Cambogia avessero determinato la caduta del prezzo del loro riso al di sotto dei costi di produzione.
In un apposito dossier i risicoltori avevano infatti sostenuto che lo statuto speciale accordato al riso della Cambogia avesse innescato un calo del 22% delle piantagioni di riso in Italia.
Secondo il sito web Oryza, leader del settore del riso, gli italiani avevano chiesto alla Ue di includere una nuova clausola che avrebbe messo la parola fine alle importazioni di riso esente da dazi della Cambogia.
In base a statistiche aggiornate della Cambodia Rice Federation la Cambogia è il 2° maggior esportatore di riso verso la Ue e delle 400.000 tonnellate esportate nel 2014, grazie al protocollo Eba il 66% è stato destinato al mercato europeo.
Malgrado ciò, come sottolineato da Song Saran presidente di Amru Rice, il protocollo Eba ha sicuramente aiutato l'export del riso della Cambogia ma le condizioni di vita dei coltivatori cambogiani rimangono ben lontane da quelle dei loro omologhi italiani per cui le facilitazioni devono essere mantenute.
Da considerare poi, ha continuato Song Saran, che i coltivatori di riso cambogiano stanno battendosi strenuamente contro i produttori dei Paesi limitrofi e non contro quelli europei il cui prodotto, come risaputo, ha caratteristiche totalmente differenti.