La fase di rallentamento economico che ha investito gran parte delle economie del mondo pare aver toccato la Cambogia molto marginalmente.
30-09-2013
L'economia cresce ma le sfide permangono
La fase di rallentamento economico che ha investito gran parte delle economie del mondo pare aver toccato la Cambogia molto marginalmente; difatti, ben lungi dal retrocedere, la Cambogia ha dimostrato in questi ultimi anni una grande determinazione nello sfidare la negativa tendenza internazionale.
L'economia del sud-est Asiatico ha infatti visto segnali di crescita già nel 2012 e la Asian Development Bank (ADB) ha previsto un ulteriore, positivo sviluppo nel 2014; secondo l'ADB, infatti, l'economia della Cambogia è cresciuta ad un tasso annuo del 7,2% nel 2012 , contro il 7,1% nel 2011 e del 6% nel 2010.
Il basso costo del lavoro ha visto il Paese diventare uno dei principali produttori ed esportatori di capi di abbigliamento e calzature per mercati come Stati Uniti ed Unione europea; risultati importanti conseguiti specialmente grazie al forte settore dell'export, considerato sempre come il fattore chiave della crescita dell'economia.
I problemi economici affrontati negli ultimi anni dai mercati americani ed europei hanno minato la fiducia dei consumatori internazionali determinando, nel 2012, un calo del ritmo di crescita delle esportazioni cambogiane mentre, per contro, i consumi interni hanno toccato un +9,5%.
Un altro fattore chiave della crescita della Cambogia è stata l'ondata di investimenti stranieri, passata dal 75% dello scorso anno a US$1,5 miliardi; queste rilevanti risorse sono state abilmente indirizzate non solo a favore di settori tradizionali come, appunto, quello della produzione di abbigliamento e di calzature ma specialmente per finanziare nuove industrie impegnate nella produzione di componenti auto o nella lavorazione di prodotti agricoli.
Ad attrarre numerosi investitori stranieri sono anche stati il basso costo del lavoro, la vicinanza della Cambogia a mercati chiave come la Cina e le altre economie emergenti del sud-est Asiatico ed infine la politica salariale; mentre, infatti, i salari sono in rapida crescita in Thailandia e Cina, restano stabili in Cambogia e, pertanto, contribuiscono in maniera determinante alla competitività dei prodotti del Paese.
Osservatori del Cambodia Development Resource Institute hanno però rilevato che la Cambogia incontrerà grandi difficoltà nel diversificare, nel prossimo futuro, la propria produzione industriale a causa di una forza lavoro decisamente inadeguata come competenze ed assolutamente non specializzata; il tasso di iscrizione all'istruzione superiore, infatti, è solo del 14% e pertanto il pool di elementi che potrà guidare l'imprenditoria cambogiana non potrà che essere decisamente limitato.
In questo scenario estremamente critico per quanto concerne la formazione professionale, rimane quindi centrale l'esigenza della Cambogia di realizzare partnerships in grado di portare elementi innovativi e qualificanti nel percorso scolastico; questo per evitare una grande vulnerabilità del sistema produttivo.
Un altro elemento di incertezza resta la grande povertà del Paese; in base ai dati della Banca Mondiale, il reddito pro capite della Cambogia, nel 2012, è stato di US$946 contro i US$5.474 della Thailandia ed i US$3.557 dell'Indonesia.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, carenze vitaminiche e minerali costano annualmente al Paese US$146 milioni, il 55% dei bambini al di sotto dei 5 anni risulta anemico (anno 2010) mentre malnutrizione e cattive condizioni generali di salute affliggono oltre il 40% dei bambini.