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Cittadini cambogiani bruciati vivi

Duplice omicidio da parte dei soldati thailandesi. Continuano le provocazioni della Thailandia, 2 presunti cittadini cambogiani sono stati bruciati vivi all'interno di pneumatici da auto.

28-01-2015

Cittadini cambogiani bruciati vivi

Stavano cercando di vendere in Thailandia una moto portata di contrabbando evitando così di pagare una tassa peraltro irrilevante quando i soldati thailandesi presenti alla frontiera hanno esploso loro contro una decina di colpi.
Non avendoli colpiti, i soldati thailandesi sono comunque riusciti a catturare 2 dei 4 presunti cittadini cambogiani che avevano varcato illegalmente con la moto la frontiera presso Sa Kaeo e, dopo averli intrappolati all'interno di pneumatici da auto, hanno loro dato fuoco bruciandoli vivi.
 
Alla polizia cambogiana è stato fatto divieto di accedere al luogo del duplice omicidio da parte dei soldati thailandesi anche se sono state scattate alcune foto con telefoni cellulari che mostrano i resti coperti di ceneri dei 2 presunti cittadini cambogiani bruciati vivi.
I resti dei presunti cittadini cambogiani bruciati vivi sono stati inviati a Bangkok per l'autopsia e sono in corso ricerche per stabilire l'identità dei 2 presunti cittadini cambogiani bruciati vivi anche se un uomo che afferma di essere il fratello degli scomparsi ha già contattato le autorità.
 
L'orribile duplice omicidio da parte dei soldati thailandesi non è che l'ultima della provocazioni della Thailandia perpetrata gratuitamente ai danni della Cambogia e del suo popolo.
 
Poche settimane or sono, infatti, una donna cambogiana di 55 anni in condizioni di estrema miseria è stata uccisa dai soldati thailandesi mentre cercava cibo nei pressi della frontiera ad Oddar Meanchey.
In questo caso la donna cambogiana uccisa dai soldati thailandesi, in compagnia delle 2 figlie, si era semplicemente avvicinata inconsapevolmente alla frontiera essendo alla ricerca di tuberi e funghi ed aveva avuto accesso ad una zona peraltro non demarcata denominata "white zone".
 
Gli sforzi per non soccombere alla fame ed alla miseria le erano così costate la vita.